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agosto

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Confini Disumani
con Lea My, Gianmanuel Elia, Aurora Profili, Massimo Palumbo, Elena Pineta Ortiz, Sara Verrocchio, Davide Storto, Mattia Chiarelli
ideazione e coreografie Roberta Ferrara
musiche Enzo Avitabile, Faraualla, Armand Amar
disegno luci Roberto Colabufo
costumi Franco Colamorea
organizzazione generale Vincenzo Losito
produzione Equilibrio Dinamico
durata 60 minuti
Noi siamo il rosso e il nero della terra, un oltremare di sandali sfondati, il polline e la polvere nel vento di stasera. Uno di noi, a nome di tutti, ha detto: non vi sbarazzerete di me. Va bene, muoio, ma in tre giorni resuscito e ritorno.
(Erri De Luca)
Sono state le parole dello scrittore napoletano Erri De Luca di Solo andata, romanzo in versi pubblicato nel 2005, ma anche le notizie quotidiane dei telegiornali, a ispirare lo spettacolo a firma di Roberta Ferrara dal titolo Confini Disumani, già programmato tra Europa e America, che lancia un monito e una riflessione sull’oggi. Otto danzatori usano i loro corpi con la convinzione di una preghiera e la forza di una gestualità che denuncia: sono uomini e donne orfani di una terra perché emigrati. Privati persino dell’identità, sono pronti a riportare l’attenzione su di sé, scardinando l’indifferenza, nel susseguirsi di potenti quadri coreografici, ciascuno accompagnato da un peculiare tappeto sonoro affidato ad Enzo Avitabile, Faraualla e Armand Amar. In una società come quella contemporanea dove il sentimento di umanità sembra svanito o soverchiato dalla frenesia e dalla paura, Confini Disumani con la sua danza d’impatto, flessuosa ed energica, tocca lo spettatore e lascia aperti interrogativi.
Equilibrio Dinamico Dance Company, fondata nel 2011 dalla sua attuale direttrice artistica Roberta Ferrara è oggi riconosciuta dal Ministero della Cultura come Organismo di Produzione under 35. Con sede a Bari, la Compagnia si è posta sotto i riflettori per essere un unicum nel panorama della danza italiana, con un repertorio dal respiro internazionale con diversi coreografi impegnati nelle creazioni per il giovane e talentuoso gruppo. Sostenuto dal Teatro Pubblico Pugliese, la Compagnia viene programmata in diversi teatri e festival di respiro internazionale.
Luogo
Teatro Antico
Ora
(Giovedì) 19:30
10agosto19:30Coefore Rock&RollENZO COSIMITeatro Antico19:30 •:Danza

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Coefore Rock&Roll
con Alice Raffaelli, Francesco Saverio Cavaliere, Luca Della Corte, Roberta Racis
regia, coreografia, scene e costumi Enzo Cosimi
drammaturgia Enzo Cosimi, Maria Paola Zedda
musica dal vivo Lady Maru
disegno luci Gianni Staropoli
tecnico luci Giulia Belardi
organizzazione Pamela Parafioriti
produzione Compagnia Enzo Cosimi, Mic, Regione Lazio
in collaborazione con RomaEuropa Festival
con il sostegno di Teatro di Roma – Teatro Nazionale
durata 60 minuti
Coefore Rock&Roll è la seconda tappa del progetto Orestea. Trilogia della Vendetta. In un regno di incubi d’infanzia, giocattoli rotti, coperte colorate – un orizzonte visivo ispirato al segno dell’artista Mike Kelley -,
si profila la ferocia di un delitto efferato che mette in discussione l’individuo, e con esso, l’umanità intera: l’atto di uccidere chi ha donato la vita. Nel lavoro si determina il profilo duale di Oreste imprigionato dal conflitto tra il porre nuovo ordine al mondo e l’essere dannato a vita per l’assassinio della propria madre. Nel gelo di un amore e di una vendetta implacabili, si stagliano le algide e passionali figure di Clitemnestra ed Elettra, accompagnate dagli echi tribali delle erinni, capitanate dall’icona della club culture e della musica techno sperimentale romana e internazionale Lady Maru. L’impalcatura della coreografia unisce testo, visione, azione performativa in una drammaturgia liquida e poetica. Nella forma ibrida del lavoro, il linguaggio performativo apre a uno sconfinamento verso altre discipline, musica e arti visive in particolare, in un’installazione coreografica dalla costruzione drammaturgica orizzontale ed espansa, realizzata dal coreografo con la collaborazione di Maria Paola Zedda e con il tocco visionario delle luci di Gianni Staropoli. Sconfinamento e frammentarietà, caratteri tipici del contemporaneo, sono i tratti fondamentali dell’attuale ricerca del lavoro di Enzo Cosimi.
Luogo
Teatro Antico
Ora
(Giovedì) 19:30
17agosto19:30NothingMICHELA LUCENTI BALLETTO CIVILETeatro Antico19:30 •:Danza

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Nothing
nel nome del padre del figlio e della libertà
dal Re Lear di W.Shakespeare
regia e coreografia Michela Lucenti
drammaturgia Balletto Civile
con Attilio Caffarena, Maurizio Camilli, Loris De Luna, Maurizio Lucenti, Michela Lucenti, Alessandro Pallecchi, Matteo Principi, Emanuela Serra, Giulia Spattini
assistente Ambra Chiarello
disegno sonoro Guido Affini
luci Stefano Mazzanti
assistente alle luci Chiara Calfa
scene e costumi: Alessandro Ratti/Balletto Civile
produzione Balletto Civile – Estate Teatrale Veronese in collaborazione con Teatro degli Impavidi (Sarzana) – Dialoghi/Residenze delle Arti Performative Villa Manin
durata 70 minuti
Un viaggio nella tragedia familiare raccontata dal gran Bardo ma anche un’analisi tra amore e potere, tra il desiderio di restare e la legge della vita che porta sempre una notte all’uomo. Al suo centro è la crisi irreversibile dei rapporti tra padri e figli e figlie, segnato dalla fine dell’idea tradizionale di sovranità. Il sovrano abdica; il re non sa più reggere, è diventato cieco, e quelli che vorrebbero prendere il suo posto non sono che parricidi e fratricidi.
(Massimo Cacciari, Re Lear padri, figli, eredi)
Il nuovo spettacolo di Michela Lucenti e Balletto Civile, tratto da Re Lear di William Shakespeare, nelle mani del collettivo si trasforma in una drammaturgia coreografica ficcante, spigolosa, capace di inserirsi come un cuneo nelle pieghe della realtà, un duello fisico fra corpo e parola, movimento e spazio scenico. Il titolo evoca il Niente pronunciato da Cordelia, la parola che dà inizio alla distruzione del conosciuto e che apre le porte al nuovo, al sovversivo, ad un ordine che non era prestabilito. Nothing è una riflessione profonda sulla possibilità di ricominciare rinnegando il potere dei padri e l’eredità che ne resta. Noi pensiamo all’ eredità come a qualcosa di materiale ma l’etimologia della parola erede che deriva dal latino heres, ha la stessa radice del greco cheros che significa deserto, spoglio, mancante.
Luogo
Teatro Antico
Ora
(Giovedì) 19:30
24agosto19:30DODI - IMASOFIA NAPPI/KOMOCOTeatro Antico19:30 •:Danza

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Dodi
con Adriano Popolo Rubbio e Paolo Piancastelli
costumi Sofia Nappi
disegno luci Alessandro Caso
produzione Sosta Palmizi con Komoco/ Sofia Nappi
IMA
danzatori Lara di Nallo, Valentin Durand, India Guanzini, Paolo Piancastelli, Gonçalo Reis
assistente alla coreografia Adriano Popolo Rubbio
luci Alessandro Caso
costume designer Luigi Formicola in collaborazione con Manifatture Digitali Cinema Prato di Fondazione Sistema Toscana
produzione Sosta Palmizi, Komoco/Sofia Nappi
coproduzione La Biennale di Venezia, COLOURS – International Dance Festival, Centro
Coreográfico Canal
durata 60 minuti
Il duetto Dodi attraversa ed esplora lo stato di tormento tipico della condizione esistenziale dell’uomo. Snodandosi alla riscoperta della sottile poesia che si insinua con fiducia, leggerezza e passione nel ritrovare un ascolto profondo del presente, i due danzatori ci accompagnano in un viaggio di esplorazione verso una maggiore consapevolezza e profondità, per trovare accettazione di noi stessi, e infine, libertà.
Una prima breve versione di IMA è stata presentata alla 14° edizione della Biennale di Venezia su commissione della direttrice Marie Chouinard; debuttando poi nella sua versione definitiva al COLOURS International Dance Festival di Stoccarda.
Lo spettacolo prende il nome dal termine giapponese che indica il momento presente; in aramaico ed ebraico Ima ha anche il significato di madre, nella sua accezione di rinascita e rinnovamento. Nato durante il periodo di distanziamento sociale, IMA porta in scena una danza pura per celebrare l’incontro tra anime e corpi.
Sofia Nappi si diploma all’Alvin Ailey American Dance Theater a New York per poi approfondire gli studi a livello internazionale. Nella sua formazione ricoprono un ruolo fondamentale lo stretto contatto con la Hofesh Shecter Dance Company e gli studi a Tel Aviv, dove sta conseguendo la certificazione come insegnante di tecnica Gaga. Coreografa indipendente per importanti compagnie internazionali come National Theatre Mannheim, Staatsoper Hannover, Scottish National Ballet, Introdans e Nederlands Dans Theater 2, Sofia Nappi è direttrice artistica e co-fondatrice del progetto KOMOCO grazie al generoso supporto della storica Ass. Sosta Palmizi.
Luogo
Teatro Antico
Ora
(Giovedì) 19:30