• Teatro
luglio
sab27luglio21:00LINA SASTRIVoce e nottePrima NazionaleTeatro Antico21:00
---
Acquista biglietti
---
Acquista biglietti
ideato e interpretato da Lina Sastri
pianoforte Adriano Pennino
produzione esecutiva e direzione tecnica Costantino Petrone
disegno luci Gianni Caccia
fonico Davide Faraso
produzione Salina srl
durata 75’
Il personalissimo spettacolo di Lina Sastri per il Segesta Teatro Festival attraversa la prosa, la poesia e la musica, dalle sue acclamate interpretazioni di personaggi femminili come Filumena e Medea, personaggi ricchi di umanità, passioni e forti contraddizioni, alle maschere di Pirandello che mettono in luce la complessità della natura umana e ci invitano a riflettere sulle nostre identità e sulle nostre relazioni. La musica classica napoletana, da Di Giacomo a Tosti, e quella degli autori e poeti della musica contemporanea, da Pino Daniele a Enzo Gragnaniello, le malinconiche atmosfere del fado e le passioni del tango, e le ballate della musica etnica e popolare, in uno spettacolo in cui la musica al pianoforte del Maestro Adriano Pennino segue e armonizza come un filo conduttore un viaggio attraverso le parole e la musica interpretate dalla grande artista napoletana.
Lina Sastri, attrice, cantante, autrice e regista, lavora con il grande Eduardo De Filippo e con Giuseppe Patroni Griffi, Armando Pugliese, Roberto De Simone, Francesco Rosi, Luis Pasqual, Emanuela Giordano, Piero Maccarinelli e molti altri. Interprete dei grandi personaggi femminili del teatro classico e contemporaneo, è stata Filumena Marturano, Margherita Gautier, Elettra, Ecuba, Maria Maddalena, Medea, Bernarda Alba, Jenny delle Spelonche, la Figliastra, la Donna del mare, Gilda Mignonette, Giovanna D’Arco. In musica ha scelto di cantare la musica della sua terra, e ha creato, in questi ultimi anni, spettacoli musicali che raccontano il sud del mondo creando un genere teatral-musicale tutto suo. Ha cantato con Caetano Veloso, con D.D. Bridgewater, con Ray Charles, ha partecipato a spettacoli musicali internazionali fino ad ideare, scrivere e produrre spettacoli, dove la musica si fa teatro.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
27 luglio 2024 21:00
dom28luglio19:30DANILO CAPEZZANIOreste di EuripidePrima NazionaleUnder 35Teatro Antico19:30
---
Acquista biglietti
---
Acquista biglietti
regia e adattamento Danilo Capezzani
con Gabriele Cicirello, Lia Grieco, Iacopo Nestori, Paolo Madonna, Danilo Capezzani, Francesca Trianni
costumi Laura Giannisi
impianto scenico Danilo Capezzani
assistente alla regia Mariachiara Basso
foto di scena Manuela Giusto
produzione Compagnia Mauri Sturno
con il patrocinio dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico
durata 70’
Euripide è il più illuminato, geniale e moderno dei tragediografi greci. Forse anche il più graffiante e, in certi aspetti, anche oltremodo miscredente. Parafrasando l’opera di Nietzsche, i suoi protagonisti sono umani, troppo umani. Euripide, in tutte le sue storie, scalfisce ogni elemento favolistico e se ne serve come leva, come grimaldello, per aggredire il cuore delle storie. Oreste, come un reietto, cerca di sfuggire alla giustizia e con Elettra e il suo amico Pilade diventa una sorta di folle criminale, dentro al suo stesso crimine. È giusto compiere un omicidio verso la propria madre? E in nome di qualsiasi cosa? Mi interessa mettere in scena questo testo per raccontare, grazie a questa storia, il cuore dell’essere umano.
(Danilo Capezzani)
Danilo Capezzani, diplomato in regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. Ha studiato con Andrea Baracco, Giorgio Barberio Corsetti, Arturo Cirillo, Massimiliano Civica, Mauro Avogadro e lavorato all’opera con Pippo Delbono, Pier Luigi Pizzi e Renata Scotto. Dirige e presenta al Teatro Antico di Segesta Alcesti e Eracle di Euripide. Dal 2020 ad oggi è assistente e collaboratore di Glauco Mauri. Al Globe Theatre di Roma, dirige Pene d’amor perdute di W. Shakespeare. Nel 2022 debutta come regista d’opera lirica, con un nuovo allestimento di Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, presso la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno, e contemporaneamente al Festival di Spoleto con una sua regia di Riccardo II di W. Shakespeare. Nel 2023 è stato regista-collaboratore al Festival di Spoleto, sia di Carlo Cecchi che di Luca Marinelli.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
28 luglio 2024 19:30
lun29luglio19:30DANILO CAPEZZANIOreste di EuripidePrima NazionaleUnder 35Teatro Antico19:30
---
Acquista biglietti
---
Acquista biglietti
regia e adattamento Danilo Capezzani
con Gabriele Cicirello, Lia Grieco, Iacopo Nestori, Paolo Madonna, Danilo Capezzani, Francesca Trianni
costumi Laura Giannisi
impianto scenico Danilo Capezzani
assistente alla regia Mariachiara Basso
foto di scena Manuela Giusto
produzione Compagnia Mauri Sturno
con il patrocinio dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico
durata 70’
Euripide è il più illuminato, geniale e moderno dei tragediografi greci. Forse anche il più graffiante e, in certi aspetti, anche oltremodo miscredente. Parafrasando l’opera di Nietzsche, i suoi protagonisti sono umani, troppo umani. Euripide, in tutte le sue storie, scalfisce ogni elemento favolistico e se ne serve come leva, come grimaldello, per aggredire il cuore delle storie. Oreste, come un reietto, cerca di sfuggire alla giustizia e con Elettra e il suo amico Pilade diventa una sorta di folle criminale, dentro al suo stesso crimine. È giusto compiere un omicidio verso la propria madre? E in nome di qualsiasi cosa? Mi interessa mettere in scena questo testo per raccontare, grazie a questa storia, il cuore dell’essere umano.
(Danilo Capezzani)
Danilo Capezzani, diplomato in regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. Ha studiato con Andrea Baracco, Giorgio Barberio Corsetti, Arturo Cirillo, Massimiliano Civica, Mauro Avogadro e lavorato all’opera con Pippo Delbono, Pier Luigi Pizzi e Renata Scotto. Dirige e presenta al Teatro Antico di Segesta Alcesti e Eracle di Euripide. Dal 2020 ad oggi è assistente e collaboratore di Glauco Mauri. Al Globe Theatre di Roma, dirige Pene d’amor perdute di W. Shakespeare. Nel 2022 debutta come regista d’opera lirica, con un nuovo allestimento di Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, presso la Fondazione Teatro Goldoni di Livorno, e contemporaneamente al Festival di Spoleto con una sua regia di Riccardo II di W. Shakespeare. Nel 2023 è stato regista-collaboratore al Festival di Spoleto, sia di Carlo Cecchi che di Luca Marinelli.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
29 luglio 2024 19:30
agosto
---
Acquista biglietti
---
Acquista biglietti
con la partecipazione di Giuseppe Pambieri nel ruolo di Dario (nella foto)
con
Corifeo Sergio Basile
Atossa Micol Pambieri
Messaggero Gianluigi Fogacci
Serse Nicolas Zappa
adattamento, scene e regia Claudio Collovà
ideazione e realizzazione oggetti di scena Sofia Alopari, Diana Cracolici, Chiarastella Santalucia
in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Palermo
costumi di Dora Argento
musiche di Giuseppe Rizzo
produzione Teatro della città Centro di produzione teatrale / Artelè
durata 80’
Eschilo, poeta e soldato, prende parte alle due guerre persiane contro Dario e contro Serse. Testimone al fronte, oplita in prima linea per ricacciare indietro l’enorme esercito dell’impero persiano, è certamente più attendibile di Erodoto, il primo storiografo dell’umanità che ha sensibilmente ingigantito il successo del popolo greco unito. Eschilo invece ha visto. E come poeta rappresenta nel teatro delle Polis l’identità collettiva di vincitori e vinti. Ne I Persiani, il mito è un caso della storia. Popoli che sconfinano e assoggettano altri popoli che divengono schiavi e sudditi. È una storia che ripete se stessa con identico passo e che rende unico il dramma di Eschilo, la prima tragedia a noi giunta, messa in scena solo otto anni dopo la vittoria greca di Salamina. Una hybris esemplare quella di Serse, una dismisura che gli costa il castigo degli dei, e anche se la tragedia è tutta persiana, ovvero anche persiana, alla fine è anche greca, anche nostra, se guardiamo con lo stesso sguardo con cui venne guardata allora, come una delle tante guerre che oggi ci riguardano e di cui ci sentiamo responsabili.
Claudio Collovà, regista, docente di regia presso l’Accademia delle Belle Arti di Palermo, direttore artistico del Segesta Teatro Festival e di Ierofanie Festival, ha svolto negli ultimi anni una incessante indagine sui grandi romanzieri e poeti dell’ottocento e novecento, con spettacoli da Rilke, Büchner, Joyce, Eliot, D’Arrigo, Perriera, Céline, Dostoevskij. Ha lavorato in Romania, Germania, Mali, Ungheria. La sua poetica, principalmente legata alla pittura, trae origine da fonti di ispirazione non solo teatrali.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
2 agosto 2024 19:30
---
Acquista biglietti
---
Acquista biglietti
con la partecipazione di Giuseppe Pambieri nel ruolo di Dario (nella foto)
con
Corifeo Sergio Basile
Atossa Micol Pambieri
Messaggero Gianluigi Fogacci
Serse Nicolas Zappa
adattamento, scene e regia Claudio Collovà
ideazione e realizzazione oggetti di scena Sofia Alopari, Diana Cracolici, Chiarastella Santalucia
in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Palermo
costumi di Dora Argento
musiche di Giuseppe Rizzo
produzione Teatro della città Centro di produzione teatrale / Artelè
durata 80’
Eschilo, poeta e soldato, prende parte alle due guerre persiane contro Dario e contro Serse. Testimone al fronte, oplita in prima linea per ricacciare indietro l’enorme esercito dell’impero persiano, è certamente più attendibile di Erodoto, il primo storiografo dell’umanità che ha sensibilmente ingigantito il successo del popolo greco unito. Eschilo invece ha visto. E come poeta rappresenta nel teatro delle Polis l’identità collettiva di vincitori e vinti. Ne I Persiani, il mito è un caso della storia. Popoli che sconfinano e assoggettano altri popoli che divengono schiavi e sudditi. È una storia che ripete se stessa con identico passo e che rende unico il dramma di Eschilo, la prima tragedia a noi giunta, messa in scena solo otto anni dopo la vittoria greca di Salamina. Una hybris esemplare quella di Serse, una dismisura che gli costa il castigo degli dei, e anche se la tragedia è tutta persiana, ovvero anche persiana, alla fine è anche greca, anche nostra, se guardiamo con lo stesso sguardo con cui venne guardata allora, come una delle tante guerre che oggi ci riguardano e di cui ci sentiamo responsabili.
Claudio Collovà, regista, docente di regia presso l’Accademia delle Belle Arti di Palermo, direttore artistico del Segesta Teatro Festival e di Ierofanie Festival, ha svolto negli ultimi anni una incessante indagine sui grandi romanzieri e poeti dell’ottocento e novecento, con spettacoli da Rilke, Büchner, Joyce, Eliot, D’Arrigo, Perriera, Céline, Dostoevskij. Ha lavorato in Romania, Germania, Mali, Ungheria. La sua poetica, principalmente legata alla pittura, trae origine da fonti di ispirazione non solo teatrali.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
3 agosto 2024 19:30
dom04agosto5:00VIOLA GRAZIOSI Medea di Luciano ViolanteAlbaTeatro Antico5:00
---
Acquista biglietti
---
Acquista biglietti
con Viola Graziosi
regia Giuseppe Dipasquale
produzione Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale
durata 65’
Mi affascina Medea. Colei che denuncia false opinioni e falsi valori. Euripide le fa dire: “Perché io sono sapiente, questa è la mia sorte: alcuni mi odiano, ad altri appaio ostile”. Nel trentennale della strage di Capaci, Luciano Violante, magistrato e già Presidente della Camera dei Deputati, torna ad interrogarsi sul mito attraverso la figura di Medea, che nel suo peregrinare approda nella terra di Sicilia. Un monologo straziante e sublime interpretato da Viola Graziosi, diretta da Giuseppe Dipasquale. La Medea di Violante vuole essere una Madre, Regina, Maga semidivina che compie l’efferato gesto infanticida per sottrarre i figli alla schiavitù. Condannata ad un esilio eterno che rinnova la scelleratezza del suo crimine ad un impietrito Giasone per approdare infine nella terra del fuoco, una terra a tre punte, la Sicilia, per incontrare altri ‘estranei’ che cercano una ragione al lacerante dolore della perdita dei propri figli. Un salto nella contemporaneità che permane nell’alveo di una tragica mitologia e che ha fatto del tragico eccidio mafioso, con l’emblema degli emblemi nella perdita di Giovanni Falcone, un atto dove “Il divino e l’umano si intrecciano perdendo i confini e laghi di sangue si scoprono negli sterminati campi di grano”
Medea, scritta in occasione del trentennale della strage di Capaci, con la regia di Giuseppe Dipasquale, ha debuttato alla chiesa di San Domenico a Palermo il 10 marzo 2022, davanti alla tomba di Giovanni Falcone, alla presenza dei familiari dei giudici e della scorta. Lo spettacolo in quella sede così suggestiva è stato ripreso da Rai 5 e il 23 maggio proprio nel giorno della ricorrenza della strage è andato in onda ‘Speciale Medea – un canto per Falcone e Borsellino’.
Viola Graziosi, nata a Roma e cresciuta in Tunisia, ha debutatto a 16 anni, diretta da Piero Maccarinelli, e subito dopo con Carlo Cecchi, con cui ha avviato una lunga collaborazione in molti spettacoli, cominciando dalla trilogia shakespeariana in tournée internazionale. In Italia ha inoltre lavorato con Giorgio Ferrara, Consuelo Barillari, Franco Però, Cristina Comencini, Graziano Piazza, Gabriele Lavia e moltissimi altri. In Francia, dove consegue nel 2003 il diploma presso il Conservatoire national supérieur d’art dramatique, è stata diretta da Marcel Maréchal. A Parigi lavora tra gli altri con Alain Françon, Hélène Vincent, Catherine Hiegel. Attrice teatrale e cinematografica, doppiatrice, lettrice di audiolibri, ha nel 2008 conseguito una laurea specialistica in Studi Teatrali all’Università della Sorbonne Nouvelle (Paris III), con una tesi sull’autore israeliano Hanoch Levin.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
4 agosto 2024 5:00
---
Acquista biglietti
---
Acquista biglietti
con la partecipazione di Giuseppe Pambieri nel ruolo di Dario (nella foto)
con
Corifeo Sergio Basile
Atossa Micol Pambieri
Messaggero Gianluigi Fogacci
Serse Nicolas Zappa
adattamento, scene e regia Claudio Collovà
ideazione e realizzazione oggetti di scena Sofia Alopari, Diana Cracolici, Chiarastella Santalucia
in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Palermo
costumi di Dora Argento
musiche di Giuseppe Rizzo
produzione Teatro della città Centro di produzione teatrale / Artelè
durata 80’
Eschilo, poeta e soldato, prende parte alle due guerre persiane contro Dario e contro Serse. Testimone al fronte, oplita in prima linea per ricacciare indietro l’enorme esercito dell’impero persiano, è certamente più attendibile di Erodoto, il primo storiografo dell’umanità che ha sensibilmente ingigantito il successo del popolo greco unito. Eschilo invece ha visto. E come poeta rappresenta nel teatro delle Polis l’identità collettiva di vincitori e vinti. Ne I Persiani, il mito è un caso della storia. Popoli che sconfinano e assoggettano altri popoli che divengono schiavi e sudditi. È una storia che ripete se stessa con identico passo e che rende unico il dramma di Eschilo, la prima tragedia a noi giunta, messa in scena solo otto anni dopo la vittoria greca di Salamina. Una hybris esemplare quella di Serse, una dismisura che gli costa il castigo degli dei, e anche se la tragedia è tutta persiana, ovvero anche persiana, alla fine è anche greca, anche nostra, se guardiamo con lo stesso sguardo con cui venne guardata allora, come una delle tante guerre che oggi ci riguardano e di cui ci sentiamo responsabili.
Claudio Collovà, regista, docente di regia presso l’Accademia delle Belle Arti di Palermo, direttore artistico del Segesta Teatro Festival e di Ierofanie Festival, ha svolto negli ultimi anni una incessante indagine sui grandi romanzieri e poeti dell’ottocento e novecento, con spettacoli da Rilke, Büchner, Joyce, Eliot, D’Arrigo, Perriera, Céline, Dostoevskij. Ha lavorato in Romania, Germania, Mali, Ungheria. La sua poetica, principalmente legata alla pittura, trae origine da fonti di ispirazione non solo teatrali.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
4 agosto 2024 19:30
sab10agosto19:30BARBARA GIZZI DANIELE SALVO Gli SpartaniTeatro Antico19:30
---
Acquista biglietti
---
Acquista biglietti
progetto speciale MIC 2023
regia Daniele Salvo
drammaturgia Barbara Gizzi
con
Clitemnestra Valeria Cimaglia
Tindaro Massimo Cimaglia
Agamennone Giuseppe Sartori
Leda Elena Polic Greco
Elena Giulia Sanna
voce di Ebalo Ugo Pagliai
coro Guido Bison, Gabriele Crisafulli, Lorenzo Iacuzio, Gianvincenzo Piro, Tommaso Sartori, Damiano Venuto
costumi Daniele Gelsi
disegno Luci Giuseppe Filipponio
elementi scenici Andrea Grisanti
assistente alla regia Matteo Fiori
produzione Terra Magica Arte e Cultura, con il patrocinio di INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico, Institute of Sparta, Soprintendenza Nazionale per il patrimonio Culturale Subacqueo, Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia
durata 95’
Nella tragedia scritta da Barbara Gizzi, ambientata a Sparta, il gioco del potere calpesta sentimenti e individualità. L’amore deve piegarsi alla ragione di Stato ma con conseguenze terribili e funeste. Personaggi che scavano nel cuore dello spettatore, per la forza dei temi e grazie alla regia visionaria e spettacolare di Daniele Salvo che, con tutti i mezzi espressivi possibili, tocca le corde della più profonda emotività di un testo moderno ma scritto alla maniera dei tragici greci. Un coro di guerrieri, anime inquiete che commentano, in una sorta di danza continua, soffre con la protagonista, la ammonisce, la travolge rievocando le atmosfere delle grandi tragedie e la forza viscerale dell’Iliade.
Barbara Gizzi, drammaturga e docente di Lettere, ha scritto saggi sul teatro del Settecento, in particolare su Goldoni e su Metastasio, e sull’opera lirica. È stata per molti anni critica teatrale per Paese Sera e per Il Tempo, ha diretto riviste specializzate ed è autrice di programmi radiofonici e televisivi per la Rai.
Daniele Salvo, attore e regista, ha collaborato con Luca Ronconi per quasi 18 anni, come attore, in ruoli di primo piano, assistente alla regia e regista collaboratore. Tra le sue regie più note, Coefore/Eumenidi di Eschilo, Aiace, Edipo Re, Edipo a Colono di Sofocle con Giorgio Albertazzi, con cui ha avviato una lunga collaborazione, e La Pace di Aristofane, tutte al Teatro Greco di Siracusa. Ha inoltre diretto, tra le tante regie, altre opere dei tragici, tra cui Dionysus in Romania, Prometheus di Eschilo, Medea di Euripide, con Franco Branciaroli, e moltissimi altri lavori in Italia e all’estero.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
10 agosto 2024 19:30
dom11agosto5:00GIOVANNI CALCAGNO VINCENZO PIRROTTA L’epopea di GilgameshAlbaTeatro Antico5:00
---
Acquista biglietti
---
Acquista biglietti
con
Vincenzo Pirrotta
e Giovanni Calcagno
testo e regia Giovanni Calcagno
consulenza scientifica Luca Peyronel
produzione ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione Teatro Nazionale
durata 90’
Nulla permane, Gilgamesh. Nulla. / Costruiamo forse case che durano per sempre? / I nostri giuramenti, le nostre promesse, / sono valevoli per sempre? / La piena di un fiume non dura per sempre. / Persino l’odio, sulla Terra, / non sopravvive per sempre. / Come sciami di mosche stecchite per terra, / di colpo non resta più nulla / di intere moltitudini di esseri umani. / Dormienti e morti, come sono simili.
(frammento del discorso di Utanapishti a Gilgamesh)
Circa due secoli fa, negli scavi della biblioteca di Assurbanipal a Ninive, gli archeologi portarono alla luce una serie di tavolette. Quando fu decifrata la scrittura cuneiforme, esse rivelarono il titolo di un poema: Di colui che vide le profondità e le fondamenta della terra. Si presentò così, Gilgamesh, a noi occidentali. Quando ebbe una prima traduzione dell’opera, Rilke affermò di non aver letto mai niente di così potente, e più tardi anche Elias Canetti, dopo averne ascoltato alcuni brani recitati da un suo amico attore, manifestò la necessità di confrontarsi con questo testo per tutta la vita. Gilgamesh è il più antico poema a noi conosciuto. È la storia di un re che, dopo aver sperimentato sulla propria pelle il dolore per la morte del suo migliore amico, lascia il suo trono e gli agi di corte per andare alla ricerca della vita eterna e della verità sulla caducità dell’esistenza umana. Questa narrazione dell’epopea di Gilgamesh eseguita da Vincenzo Pirrotta e Giovanni Calcagno è basata su un testo di Giovanni Calcagno pubblicato da Mesogea. Nel solco dei narratori più antichi che hanno raccontato per secoli le vicende del leggendario re della prima città del mondo, la regia ha curato una versione arcaica di questo spettacolo, affidata cioè solo alle voci, al corpo dei narratori, accompagnati dal ritmo dei tamburi e dal suono di cembali e di flauti, uno spartito da suonare ad alta voce, per “togliere la polvere“ da uno dei più grandi tesori della letteratura di tutti i tempi.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
11 agosto 2024 5:00
dom11agosto19:30BARBARA GIZZI DANIELE SALVO Gli SpartaniTeatro Antico19:30
---
Acquista biglietti
---
Acquista biglietti
progetto speciale MIC 2023
regia Daniele Salvo
drammaturgia Barbara Gizzi
con
Clitemnestra Valeria Cimaglia
Tindaro Massimo Cimaglia
Agamennone Giuseppe Sartori
Leda Elena Polic Greco
Elena Giulia Sanna
voce di Ebalo Ugo Pagliai
coro Guido Bison, Gabriele Crisafulli, Lorenzo Iacuzio, Gianvincenzo Piro, Tommaso Sartori, Damiano Venuto
costumi Daniele Gelsi
disegno Luci Giuseppe Filipponio
elementi scenici Andrea Grisanti
assistente alla regia Matteo Fiori
produzione Terra Magica Arte e Cultura, con il patrocinio di INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico, Institute of Sparta, Soprintendenza Nazionale per il patrimonio Culturale Subacqueo, Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia
durata 95’
Nella tragedia scritta da Barbara Gizzi, ambientata a Sparta, il gioco del potere calpesta sentimenti e individualità. L’amore deve piegarsi alla ragione di Stato ma con conseguenze terribili e funeste. Personaggi che scavano nel cuore dello spettatore, per la forza dei temi e grazie alla regia visionaria e spettacolare di Daniele Salvo che, con tutti i mezzi espressivi possibili, tocca le corde della più profonda emotività di un testo moderno ma scritto alla maniera dei tragici greci. Un coro di guerrieri, anime inquiete che commentano, in una sorta di danza continua, soffre con la protagonista, la ammonisce, la travolge rievocando le atmosfere delle grandi tragedie e la forza viscerale dell’Iliade.
Barbara Gizzi, drammaturga e docente di Lettere, ha scritto saggi sul teatro del Settecento, in particolare su Goldoni e su Metastasio, e sull’opera lirica. È stata per molti anni critica teatrale per Paese Sera e per Il Tempo, ha diretto riviste specializzate ed è autrice di programmi radiofonici e televisivi per la Rai.
Daniele Salvo, attore e regista, ha collaborato con Luca Ronconi per quasi 18 anni, come attore, in ruoli di primo piano, assistente alla regia e regista collaboratore. Tra le sue regie più note, Coefore/Eumenidi di Eschilo, Aiace, Edipo Re, Edipo a Colono di Sofocle con Giorgio Albertazzi, con cui ha avviato una lunga collaborazione, e La Pace di Aristofane, tutte al Teatro Greco di Siracusa. Ha inoltre diretto, tra le tante regie, altre opere dei tragici, tra cui Dionysus in Romania, Prometheus di Eschilo, Medea di Euripide, con Franco Branciaroli, e moltissimi altri lavori in Italia e all’estero.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
11 agosto 2024 19:30
mar13agosto19:30ALBERTO SAMONÀ Il Derviscio di BukharaTeatro Antico19:30
---
Acquista biglietti
---
Acquista biglietti
Armonie d’Oriente fra teatro, musica e danze sufi
con
Stefania Blandeburgo
Davide Conalghi
musiche dal vivo
Tito Rinesi & Ensemble Dargah
voce, tamburo a cornice, saz
Tito Rinesi
Oud e voce Piero Grassini
Flauto ney René Rashid Scheier
Percussioni e voce Flavio Spotti
Danze persiane e sufi
Grazia Cernuto
Samā, danze sufi Amal Oursana
Nuovo allestimento
durata 90’
produzione Statale 114 – Circuito Latitudini
Il Derviscio di Bukhara è uno spettacolo, che attraverso teatro, musica e danze sufi e persiane, conduce il pubblico fra le magie dell’Oriente e dell’Asia Centrale, alla scoperta della spiritualità dei dervisci, di cui la città di Bukhara fu in vari periodi uno dei centri più importanti. È un incontro fra tradizioni: la spiritualità dell’Asia Centrale, la danza sacra dei dervisci e quelle di più marcata influenza persiana, la musica sufi dell’area ottomano-turca e del vicino Oriente e le narrazioni circolari e rituali dell’Asia. È anche un racconto d’amore: fra i riferimenti e le fonti a cui si ispira lo spettacolo, infatti, vi sono fiabe e poemi orientali, fra cui la storia di “Leyla e Majnun” di Nizami Ganjavi, poeta persiano del XII secolo d.C. Il testo è, inoltre, arricchito dall’inserimento di racconti della tradizione del Sufismo. Il Derviscio di Bukhara può, dunque, essere considerato come la ricerca di un incontro con il piano universale, che avviene mediante la parola, il suono e il movimento. Le armonie musicali e i canti patrimonio dei dervisci accompagnano il sacro rito dello zhikr e il samà (danza sacra) dei dervisci dà la possibilità di scoprire un universo sacro che congiunge il nostro piano con quello Divino. Allo stesso modo, il ritmo della voce completa l’opera in una “circolarità rituale”, propria della tradizione dei cantastorie erranti d’Oriente.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
13 agosto 2024 19:30
gio15agosto19:30MIMMO CUTICCHIO Histoire Du SoldatTeatro Antico19:30
---
Acquista biglietti
---
Acquista biglietti
musica Igor Stravinskij
libretto Charles Ferdinand Ramuz
voce, adattamento scenico e regia Mimmo Cuticchio
manianti e combattenti Giacomo Cuticchio, Tania Giordano, Salvino Calatabiano
organico musicale Giacomo Cuticchio Ensemble
scene e costumi Tania Giordano
organizzazione Elisa Puleo
foto in copertina Guido Gaudioso
produzione Compagnia Figli d’Arte Cuticchio
durata 70’
L’Histoire du Soldat, è una nuova creazione dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio, con Mimmo Cuticchio, voce narrante e maniante. Si tratta di una favola che pone a confronto la malefica azione del Diavolo con il candore di un ingenuo Soldato che desidera solamente passare i quindici giorni di licenza con la madre e la fidanzata, nel proprio borgo natio; il giovane porta con sé un vecchio violino, che fa risuonare con passione e sentimento. Sulla via verso casa incontra il demonio travestito da mercante che gli propone di scambiare lo strumento con un prezioso libro, in cui è possibile leggere il futuro del mondo. Nel momento stesso in cui il Soldato accetta lo scambio il maligno entra in possesso della sua esistenza, al punto da fargli perdere la cognizione del tempo, lasciandolo vivere alla stregua di un fantasma. Invano si accosta ai suoi affetti, ma nessuno riesce a vederlo o a sentirlo, neppure la Madre. Mentre si sviluppa il racconto, i pupi mostrano alcune magiche suggestioni. Il pubblico avverte, di volta in volta, lo slancio degli affetti, il bisogno della pace, ma anche il peso degli affanni e, ancora, l’insidia delle tentazioni. Le figurazioni, a vista, rimandano con semplicità ai modi di dire e di agire. Intanto le vibrazioni della voce di Cuticchio e le variazione della sua espressività si intrecciano con le cadenze del “cuntu”, di cui Mimmo è indiscusso maestro, e con il ritmo di un impari combattimento tra il demonio e il misero soldato. Gli opranti tendono a fondere i loro corpi con quelli dei loro personaggi e il tutto si intreccia con il fascino delle musiche dal vivo dell’ensemble diretto dal figlio Giacomo Cuticchio che amplificano la magia di uno spettacolo molto emozionante.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
15 agosto 2024 19:30
ven16agosto19:30MIMMO CUTICCHIO Histoire Du SoldatTeatro Antico19:30
---
Acquista biglietti
---
Acquista biglietti
musica Igor Stravinskij
libretto Charles Ferdinand Ramuz
voce, adattamento scenico e regia Mimmo Cuticchio
manianti e combattenti Giacomo Cuticchio, Tania Giordano, Salvino Calatabiano
organico musicale Giacomo Cuticchio Ensemble
scene e costumi Tania Giordano
organizzazione Elisa Puleo
foto in copertina Guido Gaudioso
produzione Compagnia Figli d’Arte Cuticchio
durata 70’
L’Histoire du Soldat, è una nuova creazione dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio, con Mimmo Cuticchio, voce narrante e maniante. Si tratta di una favola che pone a confronto la malefica azione del Diavolo con il candore di un ingenuo Soldato che desidera solamente passare i quindici giorni di licenza con la madre e la fidanzata, nel proprio borgo natio; il giovane porta con sé un vecchio violino, che fa risuonare con passione e sentimento. Sulla via verso casa incontra il demonio travestito da mercante che gli propone di scambiare lo strumento con un prezioso libro, in cui è possibile leggere il futuro del mondo. Nel momento stesso in cui il Soldato accetta lo scambio il maligno entra in possesso della sua esistenza, al punto da fargli perdere la cognizione del tempo, lasciandolo vivere alla stregua di un fantasma. Invano si accosta ai suoi affetti, ma nessuno riesce a vederlo o a sentirlo, neppure la Madre. Mentre si sviluppa il racconto, i pupi mostrano alcune magiche suggestioni. Il pubblico avverte, di volta in volta, lo slancio degli affetti, il bisogno della pace, ma anche il peso degli affanni e, ancora, l’insidia delle tentazioni. Le figurazioni, a vista, rimandano con semplicità ai modi di dire e di agire. Intanto le vibrazioni della voce di Cuticchio e le variazione della sua espressività si intrecciano con le cadenze del “cuntu”, di cui Mimmo è indiscusso maestro, e con il ritmo di un impari combattimento tra il demonio e il misero soldato. Gli opranti tendono a fondere i loro corpi con quelli dei loro personaggi e il tutto si intreccia con il fascino delle musiche dal vivo dell’ensemble diretto dal figlio Giacomo Cuticchio che amplificano la magia di uno spettacolo molto emozionante.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
16 agosto 2024 19:30
sab17agosto19:30GABRIELE VACIS e PEMSette A TebeUnder 35Teatro Antico19:30
---
Acquista biglietti
---
Acquista biglietti
Un terribile amore per la guerra
ispirato alla tragedia di Eschilo
drammaturgia Gabriele Vacis e PEM
autore Gabriele Vacis e PEM
con Davide Antenucci, Andrea Caiazzo, Lucia Corna, Pietro Maccabei, Lucia Raffaella Mariani, Eva Meskhi, Erica Nava, Enrica Rebaudo, Edoardo Roti, Letizia Russo, Lorenzo Tombesi, Gabriele Valchera
regia Gabriele Vacis
scenofonia e allestimenti Roberto Tarasco
cura dei cori Enrica Rebaudo
fonico Riccardo Di Gianni
produzione Compagnia A. Artisti associati Soc. Coop
durata 90’
Dopo la felice esperienza del Prometeo, per Gabriele Vacis, regista e drammaturgo tra i più apprezzati della scena contemporanea e i giovani attori della sua scuola, una nuova prova importante è questa messinscena della mitologia di Tebe sulla saga della stirpe di Edipo, focalizzata sulla possibilità di rappresentare quel sentimento tragico che sembra disperdersi nella chiacchiera quotidiana del nostro presente. E così nella “nuova” versione, sarà la gente di Tebe che assiste e commenta quel che succede, a determinare gli eventi della tragedia: la folla diventa protagonista, quasi un’opinione pubblica che con la sua invadenza onnipresente è capace di volgere in festa, in mercato, ogni evento straordinario, anche il più tragico. Ed è la relazione tra l’uomo e la guerra, sul “terribile amore” dell’essere umano per questa attività (prendendo a prestito le parole dello psicanalista James Hillman) la base su cui viene costruita l’azione scenica dei Sette a Tebe. L’importanza del lavoro con i giovani per il significato del classico e del mito, con le sue ricadute nel contemporaneo, è sempre stata fondamentale per Vacis, e il suo teatro guarda alle nuove generazioni e coinvolge i giovani in modo diretto. In una recente intervista il regista spiega: “Li si lusinga ma non li si ascolta, eppure sono loro che indicano la direzione in cui sta andando il mondo. Il sentimento del tragico per loro non corrisponde con la fine di sè, ma con la fine del pianeta”.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
17 agosto 2024 19:30
dom18agosto19:30GABRIELE VACIS e PEMSette A TebeUnder 35Teatro Antico19:30
---
Acquista biglietti
---
Acquista biglietti
Un terribile amore per la guerra
ispirato alla tragedia di Eschilo
drammaturgia Gabriele Vacis e PEM
autore Gabriele Vacis e PEM
con Davide Antenucci, Andrea Caiazzo, Lucia Corna, Pietro Maccabei, Lucia Raffaella Mariani, Eva Meskhi, Erica Nava, Enrica Rebaudo, Edoardo Roti, Letizia Russo, Lorenzo Tombesi, Gabriele Valchera
regia Gabriele Vacis
scenofonia e allestimenti Roberto Tarasco
cura dei cori Enrica Rebaudo
fonico Riccardo Di Gianni
produzione Compagnia A. Artisti associati Soc. Coop
durata 90’
Dopo la felice esperienza del Prometeo, per Gabriele Vacis, regista e drammaturgo tra i più apprezzati della scena contemporanea e i giovani attori della sua scuola, una nuova prova importante è questa messinscena della mitologia di Tebe sulla saga della stirpe di Edipo, focalizzata sulla possibilità di rappresentare quel sentimento tragico che sembra disperdersi nella chiacchiera quotidiana del nostro presente. E così nella “nuova” versione, sarà la gente di Tebe che assiste e commenta quel che succede, a determinare gli eventi della tragedia: la folla diventa protagonista, quasi un’opinione pubblica che con la sua invadenza onnipresente è capace di volgere in festa, in mercato, ogni evento straordinario, anche il più tragico. Ed è la relazione tra l’uomo e la guerra, sul “terribile amore” dell’essere umano per questa attività (prendendo a prestito le parole dello psicanalista James Hillman) la base su cui viene costruita l’azione scenica dei Sette a Tebe. L’importanza del lavoro con i giovani per il significato del classico e del mito, con le sue ricadute nel contemporaneo, è sempre stata fondamentale per Vacis, e il suo teatro guarda alle nuove generazioni e coinvolge i giovani in modo diretto. In una recente intervista il regista spiega: “Li si lusinga ma non li si ascolta, eppure sono loro che indicano la direzione in cui sta andando il mondo. Il sentimento del tragico per loro non corrisponde con la fine di sè, ma con la fine del pianeta”.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
18 agosto 2024 19:30
sab24agosto19:30ROBERTO LATINI Pagliacci all’uscitaTeatro Antico19:30
---
Acquista biglietti
---
Acquista biglietti
da Leoncavallo e Pirandello
di e con Roberto Latini
e con Elena Bucci, Ilaria Drago, Savino Paparella, Marcello Sambati
musiche e suono Gianluca Misiti
luci e direzione tecnica Max Mugnai
costumi Rossana Gea Cavallo
regia Roberto Latini
produzione Compagnia Lombardi Tiezzi, La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello e con il sostegno del Centro di Residenza della Toscana (Fondazione Armunia Castiglioncello-CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro)
durata 80’
Pagliacci all’uscita si presenta mettendo uno accanto all’altro due testi molto diversi: il libretto di Pagliacci di Ruggero Leoncavallo e l’atto unico che Luigi Pirandello definisce “mistero profano”. Due testi distanti, per stile e contenuto, eppure capaci di una comune sensazione che li rende profondamente accostabili; il primo è immerso nel Verismo di fine ‘800, nella trama spietata del delitto d’onore e d’amore, il secondo è una parabola metafisica, quasi filosofica. Sembrano, per struttura e forma, collocabili da una parte all’altra di un ponte ideale, fondamentale per la letteratura teatrale, che a cavallo dei due secoli, riesce a trasformare i percorsi sintattici in prospettive drammaturgiche; uno accanto all’altro, creano un terzo materiale, indipendente, per evocazione e compromissione, in salvo dal malinteso della narrazione e nella disponibilità del contemporaneo o di quel concetto di “drammaturgia” che vanta così tante e nuove prossimità con il linguaggio.
(Roberto Latini)
Roberto Latini è il fondatore di Fortebraccio Teatro, una compagnia teatrale riconosciuta dal Ministero dal 1999, volta alla sperimentazione del contemporaneo, alla riappropriazione dei classici e alla ricerca di una scrittura scenica originale. La compagnia si avvale della collaborazione artistica, oltre che di Latini, di Gianluca Misiti e Max Mugnai. Tra gli altri riconoscimenti, ha ricevuto il Premio Sipario nell’edizione 2011, il Premio Ubu 2014 come Miglior Attore, il Premio della Critica 2015, il Premio Ubu 2017 come Miglior Attore o Performer per lo spettacolo Cantico dei Cantici, felice ospite qui alla prima edizione del Segesta Teatro Festival nel 2022.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
24 agosto 2024 19:30
dom25agosto19:30ROBERTO LATINI Pagliacci all’uscitaTeatro Antico19:30
---
Acquista biglietti
---
Acquista biglietti
da Leoncavallo e Pirandello
di e con Roberto Latini
e con Elena Bucci, Ilaria Drago, Savino Paparella, Marcello Sambati
musiche e suono Gianluca Misiti
luci e direzione tecnica Max Mugnai
costumi Rossana Gea Cavallo
regia Roberto Latini
produzione Compagnia Lombardi Tiezzi, La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello e con il sostegno del Centro di Residenza della Toscana (Fondazione Armunia Castiglioncello-CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro)
durata 80’
Pagliacci all’uscita si presenta mettendo uno accanto all’altro due testi molto diversi: il libretto di Pagliacci di Ruggero Leoncavallo e l’atto unico che Luigi Pirandello definisce “mistero profano”. Due testi distanti, per stile e contenuto, eppure capaci di una comune sensazione che li rende profondamente accostabili; il primo è immerso nel Verismo di fine ‘800, nella trama spietata del delitto d’onore e d’amore, il secondo è una parabola metafisica, quasi filosofica. Sembrano, per struttura e forma, collocabili da una parte all’altra di un ponte ideale, fondamentale per la letteratura teatrale, che a cavallo dei due secoli, riesce a trasformare i percorsi sintattici in prospettive drammaturgiche; uno accanto all’altro, creano un terzo materiale, indipendente, per evocazione e compromissione, in salvo dal malinteso della narrazione e nella disponibilità del contemporaneo o di quel concetto di “drammaturgia” che vanta così tante e nuove prossimità con il linguaggio.
(Roberto Latini)
Roberto Latini è il fondatore di Fortebraccio Teatro, una compagnia teatrale riconosciuta dal Ministero dal 1999, volta alla sperimentazione del contemporaneo, alla riappropriazione dei classici e alla ricerca di una scrittura scenica originale. La compagnia si avvale della collaborazione artistica, oltre che di Latini, di Gianluca Misiti e Max Mugnai. Tra gli altri riconoscimenti, ha ricevuto il Premio Sipario nell’edizione 2011, il Premio Ubu 2014 come Miglior Attore, il Premio della Critica 2015, il Premio Ubu 2017 come Miglior Attore o Performer per lo spettacolo Cantico dei Cantici, felice ospite qui alla prima edizione del Segesta Teatro Festival nel 2022.
Teatro Antico
Luogo
Teatro Antico
Ora
25 agosto 2024 19:30