agosto, 2022

10agosto19:30Edipo a ColonoMAMADOU DIOUMETeatro Antico19:30 •:TeatroAlba

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Edipo a Colono

di Sofocle

traduzione e adattamento di Gina Merulla e Fausto Costantini

regia di Gina Merulla

con Mamadou Dioume

e con Fabrizio Ferrari, Lorenzo Venturini, David Marzi, Federico Nelli e Gina Merulla

progetto scenografico Giovanni Nardi

costumi Ludovica Costantini

 

produzione Teatro Hamlet APS e Generazioni Spettacolari

 

“Edipo a Colono” è la Tragedia della Fine.
Edipo ormai vecchio e cieco giunge alla fine del suo viaggio: distrutto dalla Vita, dal Destino, dagli Dei vaga come un mendicante alla disperata ricerca di un Senso. Questa è la premessa su cui si basa l’intero spettacolo. Edipo non è nient’altro che lo specchio dell’essere umano e ne riflette la natura profonda. Le vicende che vive il nostro protagonista non hanno più significato nella loro dimensione individuale e privata ma devono essere restituite al pubblico nella loro dimensione universale e umana. Edipo è dunque “tutti gli uomini”: la sua storia, le sue azioni, le estreme conseguenze e l’epilogo della sua vicenda riflettono la storia interiore di tutti noi. La natura oscura, predatoria e violenta dell’Uomo ci dà la misura della sua umanità rendendolo un “Colpevole senza Colpa” e condannandolo al dolore, alla perpetua ricerca dell’espiazione e alla malinconica accettazione della tardiva scoperta di sé. Da ciò scaturiscono dolorose riflessioni sulla vita, sulla morte, sulla vecchiaia, sulla cecità, sulla caduta, sulla salvezza. Il pubblico è chiamato ad affrontare un viaggio nell’essere umano accanto a Edipo, dal suo arrivo a Colono fino alla sua discesa negli inferi. Anche lo spettatore si ritroverà “Straniero in terra straniera”, incarnazione di una “Creatura mostruosa” che chiede di essere accolta, personificazione del “Diverso” che desidera solo accettazione, immagine dell’Essere Umano che cerca la salvezza tanto esteriore quanto interiore.

La regia di Gina Merulla parte dal teatro di ricerca per rivisitare e trasformare un classico senza tempo per mezzo di differenti linguaggi artistici e nuovi codici espressivi derivati dalla contaminazione di teatro, musica, danza e arti visive. Gli attori e performers daranno vita allo spettacolo attraverso le meravigliose parole del tragediografo greco e partiture fisiche su musica o silenzio. Partendo dal paradigma del Rito in tutte le sue declinazioni compiremo un viaggio complesso e profondo che oltrepassa l’idea classica di teatralità per esplorare codici tribali, intersezioni culturali, realtà artistiche dilatate, dimensioni oniriche.

Lo spettacolo è arricchito dall’eccezionale presenza del Maestro Mamadou Dioume, grande artista internazionale già attore e collaboratore di Peter Brook fra gli interpreti del capolavoro brookiano “Mahabharata” e di “The Tempest” di Julie Taymor con Helen Mirren.

 

Durata 70 minuti

Luogo

Teatro Antico

Ora

(Mercoledì) 19:30

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