mar16agosto19:30COMPAGNIA ZAPPALÀ DANZALa Nona (dal caos / il corpo)Teatro Antico19:30
musica
Sinfonia n. 9 op. 125 di Ludwig Van Beethoven
nella trascrizione per due pianoforti di Franz Liszt
regia e coreografia Roberto Zappalà
pianisti Luca Ballerini e Stefania Cafaro
soprano Marianna Cappellani
interpretazione e collaborazione alla costruzione
i danzatori della Compagnia Zappalà Danza:
Corinne Cilia, Filippo Domini, Anna Forzutti, Alberto Gnola, Marco Mantovani, Sonia Mingo, Gaia Occhipinti, Fernando Roldan Ferrer, Silvia Rossi, Joel Walsham, Valeria Zampardi, Erik Zarcone
testi a cura di Nello Calabrò
scene, luci e costumi Roberto Zappalà
assistente scene e costumi e realizzazione Debora Privitera
assistente alle coreografie Maud de la Purification
direzione tecnica Sammy Torrisi
management Vittorio Stasi
assistente di produzione Federica Cincotti
direzione generale Maria Inguscio
ingegnere del suono Gaetano Leonardi
Una produzione di Compagnia Zappalà Danza / Scenario Pubblico Centro di Rilevante Interesse Nazionale
Il progetto Transiti Humanitatis è realizzato in collaborazione con:
ImPulsTanz – Vienna International Dance Festival (Vienna), Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Garibaldi / Unione dei Teatri d’Europa (Palermo), Teatro Massimo Bellini (Catania)
con il sostegno di Ministero della Cultura e Regione Siciliana Ass.to del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo
Con La Nona, il progetto della Compagnia Zappalà Danza “Transiti Humanitatis” si arricchisce di un nuovo e importante tassello. Dopo “Invenzioni a tre voci”, creazione dedicata alla donna, e “Oratorio per Eva”, omaggio alla figura simbolica di Eva, l’ultima sinfonia di Beethoven è la fonte d’ispirazione per lo spettacolo della compagnia.
La musica utilizzata non è la versione originale per coro, solisti e orchestra, ma la bellissima trascrizione per due pianoforti che ne ha fatto Liszt. E in scena, insieme ai due pianisti Luca Ballerini e Stefania Cafaro e a dodici danzatori della compagnia, anche il soprano Marianna Cappellani.
È sempre a partire dal corpo e dalle sue “storie” che Zappalà propone una riflessione sull’uomo e sull’umanità, sulla sua condizione di perenne conflitto e sulle speranze di solidarietà e fratellanza universale. L’umanità in transito è un’umanità in movimento; movimento è il contrario di immobilità, di immutabilità, di idee assolute e di assenza di dubbio. Il movimento è laico, come lo spirito di Beethoven e della sua musica. E la laicità del pensiero e dei comportamenti è alla base della creazione.
L’umanità che danza nello spettacolo è un‘umanità che si sviluppa da un processo di accumulazione, da un caos primordiale (come dice il compositore Salvatore Sciarrino a proposito del primo movimento della Sinfonia), da una pluralità di intrecci e microstorie conflittuali e “negative”, che sfociano, nella seconda parte, nella pacificazione dell’adagio e nella gioia finale del quarto movimento.
Accostarsi alla Nona di Beethoven, anche in questa versione da “camera”, è accostarsi alla Musica per eccellenza. E se la musica non può fare a meno del silenzio, il silenzio è anche il primo e ineludibile passo dell’ascolto e quindi del riconoscimento dell’altro; e il riconoscimento reciproco dell’altro è la via per la pacificazione sperata da Beethoven.
Ai tempi del compositore, con mondo e umanità si intendeva qualcosa di meno unificante di oggi. Anche se la musica della Nona è universale – “questo bacio vada al mondo intero” dice un verso dell’inno di Schiller – il “mondo” era, più o meno, l’Europa post congresso di Vienna che veniva fuori dalle distruzioni delle guerre napoleoniche. La pacificazione universale alla quale aspirava Beethoven, se fosse vivo oggi, andrebbe in questa direzione.
Forse, mai come oggi dal dopoguerra, c’è la necessità che “questo bacio vada al mondo intero”.
Durata 75 minuti
Teatro Antico
16 agosto 2022 19:30