Introduzione di Francesco Paolo Scarpinato
I viaggiatori di un tempo usavano spostarsi per scopi precisi mentre adesso seguono itinerari, percorsi o strade. È corretto pensare che il terzo millennio possa fornire una nuova chiave di lettura che consenta di raggiungere e vivere i luoghi della memoria. Il viaggio diventa quindi figurato o simbolico oppure strumento di ricerca di un io dimenticato, nascosto o ignorato.
Il teatro, la musica, la danza, con tutte le molteplici accezioni e mezzi espressivi, sono visti da sempre come strumenti di arricchimento, mezzi di approfondimento che si intersecano con culti e culture antichissimi.
Le proposte della nuova stagione del Segesta Teatro Festival portano verso nuove letture del cuore e della mente e forniscono strumenti per riscoprire nuovi itinerari e nuove mete.
Uno spunto nuovo, di straordinaria attualità, è la ricerca del Genius Loci inevitabilmente legato a tradizioni ancestrali e poco conosciute.
I luoghi abitati dall’antica e misteriosa popolazione degli Elimi nei territori del trapanese rivivono grazie a nuove e raffinate ricerche seguite da scavi stratigrafici estesi e la nostra terra, che ha fatto dell’arte per secoli una delle sue attività, vuole vivere in chiave moderna nuovi percorsi che segnino momenti di rilevante crescita morale e di progresso.
Fulcro di questo lavoro è certamente il percorso dell’arte a Segesta che desidera aspirare ad essere cerniera fra l’antichità e la modernità in un viaggio che deve portarci lontano e regalarci felicità.
Francesco Paolo Scarpinato
Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana